martedì 23 marzo 2010

ECCO LE PRIME FOTO DEL RITORNO DEI THE ARK

Ieri gli Ark hanno girato il video per il nuovo singolo "Superstar", esattamente sul tetto dell'Opera di Malmö, il teatro dove Ola ha interpretato Gesù nel musical "Jesus Christ Superstar". "E' una canzone in puro stile The Ark! Il tema è credere in se stessi, e credere che ci sia una forza interiore in ognuno di noi" - dice Leari.


Ed eccoli che fanno ritorno in uniformi floreali e occhiali da sole. E' un assaggio del nuovo stile che gli Ark hanno scelto per il video di Superstar.



In principio era la mamma del chitarrista Jepson che cuciva i costumi di scena... sono passati 19 anni da allora. "Siamo noi gli stilisti di noi stessi. Poi però ci facciamo aiutare da qualche figura femminile per mettere insieme ciò che vogliamo" - dice il bassista Leari.




NIENTE PIU' PAILLETTES

Sono finiti i tempi in cui Ola indossava giacche argentee, piume e paillettes, come nel video di The Worrying Kind. Finiti sono anche i tempi dei capelli lunghi e della lunga barba come quando interpretava Jesù in Jesus Christ Superstar.
Piuttosto lo vediamo ora in una felpa grigia, jeans neri e scarpe da ginnastica bianche nel nuovo video Superstar. Ma il cantante non si è trasformato da artista glam a ragazzo della porta accanto in una notte. 


- "No, questi vestiti hanno a che fare proprio con il video. Si tratta di vita quotidiana, si è più casual, per poi finire in un altro mondo." - dice Leari e continua - "Per certi versi non ci siamo risparmiati niente. Ma ci sono certamente due lati del proprio modo di essere. A volte si vuole essere privati per così dire, indossare pantaloni comodi e guardare un film, così come altre volte si è The Ark è si è esplosivi, cool e si tirano fuori vestiti di scena, musica e tutto!"

Quale look la band si è inventata sta volta per il loro ritorno Leari ancora non vuole svelarcelo, a parte quello dei noti costumi floreali.
-Il look floreale è UNA delle chicche dei nuovi The Ark, altro lo vedrete voi stessi più in là - ci dice Leari.

Articolo tradotto di Zandra Lundberg dal giornale svedese Alftonbladet.

FOTO di Andreas Hellergren.

Nessun commento:

Posta un commento